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Sei cappelli per pensare

Creato Venerdì, 25 Giugno 2010 17:18 Data pubblicazione Visite: 8370

Categoria principale: Tematiche di Sviluppo

I cappelli non sono categorie

È perfettamente vero che il modo di pensare non è uguale per tutti gli individui, alcuni sono più bravi e hanno una maggiore predisposizione a ragionare in un certo modo, mentre altri si sentono più a loro agio con altri tipi di ragionamento. Desidero, però, affermare con forza che i cappelli non rappresentano categorie o descrizioni. Non voglio che qualcuno si ritenga "lo specialista del pensiero con il cappello nero o verde del gruppo". Questo è esattamente l'opposto dello scopo del metodo di sei cappelli per pensare. Ognuno deve impegnarsi a utilizzare tutti i cappelli. Quando il gruppo è invitato a servirsi del cappello verde, tutti devono uniformarsi e mettersi in capo il cappello di questo colore. Se una persona preferisce starsene zitta salvo quando la discussione avviene all'ombra del cappello del suo colore preferito, è opportuno invitare direttamente quella persona a esprimere le "sue opinioni mettendosi in capo il cappello verde o giallo". È persino troppo facile ritenere che i cappelli rappresentino delle categorie. Sono categorie di pensiero, ma non di persone. Al pari dei giocatori di golf che devono imparare a utilizzare tutte le mazze, anche i "pensatori" devono imparare a servirsi di tutti i cappelli.

L'impiego occasionale

L'impiego "occasionale" è il più frequente, il che significa chiedere ai partecipanti di servirsi di un cappello alla volta, sia mettendosene in testa uno o cambiando di cappello. Una discussione
normale precede e segue sempre l'impiego di un certo cappello. L'uso di un unico cappello può dimostrarsi un utile .sistema per passare da un tipo di ragionamento a un altro. Possiamo annunciare che ci mettiamo in testa un cappello di un certo colore. («Mettendomi il cappello nero, queste sono le' difficoltà che prevedo»). Potete chiedere a tutto un gruppo di mettersi in capo un dato cappello «Ritengo sia giunto il momento di pensare con il cappello verde in testa. Abbiamo bisogno di qualche idea nuova»).

Il gran valore del metodo dei sei cappelli sta proprio nella possibilità di cambiare immediatamente il modo di pensare senza offendere nessuno. Se invitate qualcuno ad abbandonare un atteggiamento "così negativo", è probabile che questa persona si senta offesa. Se, invece, chiedete allo stesso individuo di "provare il cappello giallo", nessuno si offenderà. Dopo un po' i sei cappelli per pensare diventano parte della cultura aziendale e vengono utilizzati liberamente e automaticamente per chiedere alla gente di pensare alle cose da punti di vista diversi.

L'impiego sistematico

Alle volte, un gruppo o un individuo vogliono esaminare rapidamente un argomento. Si può fare questo, stabilendo una precisa sequenza dell'impiego dei sei cappelli, dedicando a ciascuno di essi circa quattro minuti. Non c'è un'unica sequenza corretta, perché questa varia al variare dell'argomento trattato e delle persone che sono invitate a pensare. Esistono, però, criteri di massima che possono essere utili per scegliere la sequenza adatta. Ad esempio, è utile ricorrere al cappello nero verso la fine della riunione per far venire fuori delle difficoltà e i pericoli e per verificare se l'idea in esame è fattibile. Subito dopo si dovrebbe ricorrere al cappello rosso per consentire a qualcuno di dire: «Nella sua forma attuale l'idea non funziona, ma ho la sensazione che essa abbia un buon potenziale. Cerchiamo di trovare un modo per attuarla». In questo modo "una sensazione" impedisce di scartare completamente un'idea che non è utilizzabile nella sua formulazione attuale. A questo punto, questi criteri di massima servirebbero solo a creare confusione, dato che i lettori sarebbero indotti a tenere a mente la sequenza corretta. Per queste ragioni di opportunità i criteri di cui sopra vengono forniti nei corsi formali di addestramento all'impiego del metodo dei sei cappelli per pensare.  A tutti i fini pratici è sufficiente accomodarsi su una sequenza ragionevole e metterla in atto. In questo modo si ottengono buoni risultati.