1. Sicurezza dell’impiego a lungo termine
Rappresenta un impegno a lungo termine assunto dall’impresa nei confronti dei suoi dipendenti, capace di contribuire significativamente al miglioramento della produttività aziendale e allo sviluppo delle competenze dei lavoratori, non più preoccupati di perdere il proprio posto di lavoro. Per una naturale reciprocità, il personale ricambierà l’impegno assunto dall’impresa, svolgendo in maniera più intensa i propri compiti. Tale affermazione non risulterà veritiera qualora il datore di lavoro faccia del suo impegno solo una promessa verbale smentita dalla realtà. La sicurezza del lavoro agevola la costruzione di rapporti di fiducia tra i dipendenti e la direzione, crea una maggiore cooperazione, un migliore spirito di gruppo, un grado superiore di tolleranza da parte dei lavoratori riguardo alle pressioni retributive. La pratica in questione costituisce un incentivo alla formazione del personale, perché la durata del rapporto di lavoro assicura il tempo necessario per ottenere i ritorni economici dalle risorse spese per i dipendenti, inoltre incoraggia gli impiegati ad assumere e organizzarsi in una visione di lungo termine. Dare lavoro a persone non facilmente licenziabili, in merito all’ impegno assunto nei loro confronti, fa sì che l’organizzazione sia più cauta e selettiva nel processo di assunzione. La politica della sicurezza dell’impiego non significa però che l’impresa trattenga presso di sé soggetti che non lavorino efficientemente. Nel caso in cui il personale tenga un comportamento poco produttivo, questi non è protetto dalle conseguenze negative poiché per l’azienda il conseguimento dei risultati è di fondamentale rilevanza.