Stress lavoro correlato

Stress lavoro correlato e benessere organizzativo

Riportiamo qui di seguito alcuni estratti di documenti di organismi istituzionali e parti sociali, che possono dare conto di queste diversità, apparente, di posizioni.

Confindustria Basilicata (download documento completo)

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Prima analisi: indicatori oggettivi di potenziale stress

L’approccio iniziale alla valutazione dello stress lavoro correlato dev’essere di tipo oggettivo: secondo l’accordo interconfederale, infatti, benché potenzialmente “lo stress possa riguardare ogni luogo di lavoro ed ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, dal settore di attività o dalla tipologia del contratto o del rapporto di lavoro, ciò non significa che tutti i luoghi di lavoro e tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati.” … omissis … Se questa fase dovesse dare (ad esempio, per le ridottissime dimensioni dell’azienda) risultato negativo, la valutazione potrebbe concludersi con l’impegno a monitorare eventuali comportamenti anomali, magari su segnalazione del medico competente.

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Seconda analisi: comportamenti soggettivi in assenza di indicatori oggettivi e valutazione del rischio stress

Fondamentale è il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (anche eventualmente attraverso interviste o test individuali) evitando la somministrazione di questionari generalizzati e non calati nel contesto aziendale di riferimento. … omissis …

3) Terza analisi: comportamenti soggettivi in presenza di indicatori oggettivi

In presenza di uno dei fattori sopra indicati che possono denotare la presenza di stress nel luogo di lavoro, ovvero comunque nel caso di mutamenti comportamentali del gruppo di lavoratori, si dovrebbe verificare quale sia la reazione soggettiva dei singoli lavoratori interessati in termini di percezione dello stress. … omissis …

4) Quarta analisi: misure di prevenzione e protezione

Nello scegliere le misure ed i provvedimenti di prevenzione adeguati, dato il carattere variabile del fenomeno stress, legato a fattori “imprevedibili” (es. le diverse reazioni dei gruppi - o del singolo - nei confronti della medesima scelta aziendale che sia tecnica, gestionale, organizzativa o un evento che subentra nella vita di una persona), si potrebbero adottare differenti misure. Tra queste:

  • misure tecniche, organizzative, procedurali
  • potenziamento di automatismi tecnologici
  • alternanza di mansioni nei limiti di legge e di contratto
  • riprogrammazione dell’attività
  • particolare formazione e addestramento
  • forme di comunicazione
  • forme di coinvolgimento
  • particolare sorveglianza sanitaria.

 

CGIL FISAC Credito (download documento completo)

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Esiste un grande fraintendimento, che si sta consumando dietro alla questione del rischio da stress lavoro-correlato, è il pensiero di molti in merito alla misura del livello di stress dei lavoratori, quasi che ci sia necessità di uno "stressometro". Non è così. … omissis … Nel metodo, la valutazione implica gli strumenti e gli approcci dell'analisi di clima, quindi la diagnosi è sull’organizzazione non sulle persone. … omissis … In attuazione dei principi espressi, bisogna attivarsi in questa sequenza:

1. Prendere consapevolezza del problema, che riguarda tutti in azienda, compreso il Datore di Lavoro, che per legge deve occuparsene; è necessario costruire una compliance del management aziendale

2. Riconoscere il pericolo costituito dalle fonti di stress. Per fare questo è necessaria una partecipazione attiva dei lavoratori e dei loro rappresentanti (almeno attraverso la rappresentanza)

3. Analizzare e valutare il rischio collegato, relativo allo stress lavoro-correlato

4. Scegliere e mantenere in essere misure di prevenzione, protezione collettiva e protezione individuale (questa misure vanno indicate nel DVR)

5. Fare formazione ai lavoratori ed a tutti i soggetti interessati, compresi i dirigenti e preposti

6. Fare attenzione ai processi interpersonali, in particolare a quelli comunicativi

 

Ordine Psicologi Lombardia

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Se consideriamo che lo stress lavoro-correlato è definito dall’Accordo Europeo come “uno stato … che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti”, risulta fondamentale considerare la relazione tra il contesto e il contenuto del lavoro e la persona/lavoratore. Da questa considerazione si intuisce quanto lo psicologo esperto di organizzazioni lavorative sia la figura professionale più adatta per poter effettuare la valutazione stress lavoro-correlato creando un reale vantaggio sia per i lavoratori sia per le aziende stesse. Inoltre, è proprio lo psicologo esperto di organizzazioni lavorative che ha le conoscenze necessarie per poter aiutare l’organizzazione a introdurre misure correttive o compensative per prevenire o arginare le situazioni di stress. … omissis …

 

Ministero della Funzione Pubblica

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Il Dipartimento della Funzione Pubblica intende sostenere la capacità delle amministrazioni pubbliche di attivarsi, oltre che per raggiungere obbiettivi di efficacia e di produttività, anche per realizzare e mantenere il benessere fisico e psicologico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni. … omissis …

Con questa direttiva il Dipartimento della Funzione Pubblica, in linea con la volontà del Governo di attuare un radicale processo di cambiamento della pubblica amministrazione, pone l’attenzione sulla gestione delle risorse umane, dando contenuto a quanto previsto dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e, in particolare, all’art. 7. La direttiva individua:

a. le motivazioni per l’adozione di misure finalizzate ad accrescere il benessere organizzativo;

b. le indicazioni da seguire per accrescere il benessere organizzativo;

c. gli strumenti per l’attuazione della direttiva.

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II. L’attenzione alle variabili critiche

Per assicurare il benessere organizzativo le amministrazioni devono prestare attenzione alle seguenti variabili:

a. Caratteristiche dell’ambiente nel quale il lavoro si svolge

b. Chiarezza degli obiettivi organizzativi e coerenza tra enunciati e pratiche organizzative

c. Riconoscimento e valorizzazione delle competenze

d. Comunicazione intraorganizzativa circolare

e. Circolazione delle informazioni

f. Prevenzione degli infortuni e dei rischi professionali

g. Clima relazionale franco e collaborativo

h. Scorrevolezza operativa e supporto verso gli obiettivi

i. Giustizia organizzativa

l. Apertura all’innovazione

m. Stress

n. Conflittualità