Stress lavoro correlato

Stress lavoro correlato e benessere organizzativo

Il concetto di stress dopo Selye: J. Mason

I punti fondamentali della concezione di Selye sono, come si è visto l'aspecificità della reazione di stress di fronte a stimoli di varia natura il suo carattere fondamentalmente adattativo, e il suo carattere di reazione endocrina sul piano più strettamente fisiologico. Questa teoria dello stress si è dimostrata assai utile per costruire un modello interpretativo generale della genesi delle malattie somatiche che tenga conto prevalentemente delle cause aspecifiche della malattia. In questa prospettiva, la patogenesi di molte malattie somatiche è vista come pluri causale, vale a dire la malattia è prodotta da una predisposizione del terreno biologico di carattere aspecifico indotta da cause eterogenee, e da fattori più specifici propri della malattia in. questione. Lo stress si comporterebbe, in condizioni particolari, come un induttore aspecifico della malattia che agirebbe in associazione con I fattori specifici. Diventa dunque importante, da un punto di vista patogenetico, tentare di spiegare i meccanismi attraverso i quali gli stressor più vari possono indurre una reazione comune di potenziale significato patologico. Selye, consapevole di questo problema, aveva postulato l'esistenza di  un mediatore, biochimico o nervoso, che fungesse da tramite tra gli stimoli e le strutture endocrine deputate alla produzione della reazione di stress ed aveva chiamato questo ipotetico mediatore first mediator, assegnando alla ricerca futura il compito di identificarlo più precisamente. Tuttavia la ricerca successiva non è riuscita fino ad oggi a isolare il first mediator ipotizzato da Selye, benché la sua identificazione rivesta una notevole importanza per spiegare come stimoli assai diversi come stressor fisici o agenti di tipo psicosociale possano indurre la reazione di stress e quindi, potenzialmente, la malattia. Mason, pur accettando fondamentalmente la concezione dello stress di Selye, ha affrontato il problema del first mediator in modo diverso, formulando l'ipotesi che la reazione di stress sia in realtà mediata costantemente da un eccitamento di tipo emozionale (FIG. 2). Il punto di partenza per questa ipotesi è stata la documentata reattività del sistema ipotalamo-ipofisi-corticosurrene a un gran numero di stimoli psicosociali, suscettibili di indurre una reazione emozionale'". L'osservazione che la reazione corticosurrenale a stimoli emotivi è sostanzialmente identica a quella descritta da Selye nella reazione di stress ha indotto Mason a effettuare una serie di esperimenti basati sulla dissociazione dello stimolo fisico dallo stimolo emotivo nello stress, che hanno dato un sostegno empirico alla teoria da lui formulata. In questa prospettiva, sia l'attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene che l'attivazione della midollare del surrene che seguono all'esposizione a stimoli fisici di varia natura sarebbero una diretta conseguenza dell'eccitamento emozionale che accompagna o precede immediatamente la stimolazione fisica.

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Fig.2: Lo stress secondo Mason. Sia gli stimoli psicosociali che gli stimoli fisicobiologici producono la reazione di stress essenzialmente attraverso la mediazione dell'eccitamento emozionale da essi prodotto.

Il first mediator postulato da Selye, e mai dimostrato, sarebbe secondo Mason rappresentato dalle strutture anatomo funzionali responsabili dell'attivazione emozionale a livello fisiologico e dall'apparato psicologico coinvolto nella risposta emozionale a una complessa serie di stressor.Queste considerazioni hanno permesso a Mason di rivedere la concezione originale della non specificità della reazione di stress secondo Selye, sulla base di dati raccolti dalla sperimentazione psicoendocrinologica nell'uomo che hanno mostrato come la reazione endocrina a stressor di varia natura sia solo parzialmente aspecifica. Sia l'uomo che i primati rispondono infatti a stressor di natura psicosociale con uno schema complesso di reazione multi ormonale la cui configurazione generale è altamente personalizzata e specifìca. La prospettiva di Mason sul problema dello stress ci permette di comprendere meglio i dati sperimentali che depongono in favore sia della specificità che della aspecificità dello stress. Se infatti consideriamo la reazione emozionale come la causa principale (anche se non l'unica) che produce lo stress, ne consegue che potranno esistere stressor di tale intensità e durata che sempre e comunque producono la reazione di stress, mentre esisteranno altri stimoli che produrranno tale reazione solo in rapporto alla particolare reattività psicofisiologica del singolo soggetto.