Stress lavoro correlato

Stress lavoro correlato e benessere organizzativo

DALLO STRESS ALLA MALATTIA

Fonte: Paolo Pancheri "Stress Emozioni Malattia - introduzione alla medicina psicosomatica" - Mondadori - Milano 1980

Sia nella letteratura scientifica che nel linguaggio corrente, il termine stress è stato ed è usato in modi diversi, spesso in contrasto e in conflitto tra loro. Assai frequentemente il termine stress è usato come sinonimo di stimolo nocivo. In questo caso, esso è riferito a un ampio spettro di stimoli, esterni o interni, che agiscono sull'individuo a livello psicosociale, intra-psichico, biofisiologico e fisico con particolare intensità o per periodi di tempo particolarmente prolungati. Si parla in questi casi di “stress sociale”, di “stress conflittuale”, di “stress da malattia”, di “stress fisico” e così via. Il termine, usato in questa accezione, non tiene conto della reazione dell'organismo allo stimolo, anche se talvolta essa è considerata implicitamente. Spesso, il termine stress è associato a una particolare condizione di stimolo-risposta caratterizzata dalla presenza di una stimolazione particolarmente intensa o prolungata, e da una serie di reazioni sia psicologiche che fisiologiche, espressione della resistenza e della difesa dell'organismo contro le forze che vogliono mutare le condizioni di omeostasi precedenti. Anche questo uso del termine associa una potenzialità patogena allo stress, ponendo l'accento non solo sullo stimolo, ma anche sulle modalità di risposta dell'organismo. Lo stress, infine, è stato considerato come una risposta fisiologica e psicologica complessa a una serie eterogenea di stimoli fisici, biologici o psicosociali, interni o esterni all'organismo. In questa prospettiva, che ha dimostrato di essere la più utile in psicosomatica sia a livello teorico che clinico, l'interesse è completamente spostato sulle modalità reattive dell'organismo, viste nel loro duplice aspetto difensivo e patogeno.

L'estrema diffusione del termine stress, sia nella letteratura medico-biologica che nella letteratura psicologico-psichiatrica, testimonia comunque, al là delle controversie nel significato del termine, dell’importanza di un concetto che esprima la reazione e la resistenza dell’organismo nei confronti di agenti che esercitino una pressione o una richiesta su di esso.

Hans Selye ha avuto il merito, per primo, di dare una definizione univoca del concetto in modo organico in una teoria generale della malattia che ha profondamente influenzato la biologia e la medicina degli ultimi venti anni. Benché le concezioni originarie di Selye siano state, negli ultimi anni, sottoposte a numerose analisi critiche da vari autori e dallo stesso Selye esse fondamentalmente non si sono modificate, e possono ancora oggi essere usate come un utile modello interpretativo per lo sviluppo di malattie somatiche in conseguenza di agenti sia fisici che psicosociali.